CE.MI.OFS   IN   VENEZUELA

Guanare,  2 marzo 2009
Santa Agnese da Praga

Carissimi amici, il Signore vi dia Pace!

Auguriamo a tutti voi un buon inizio di Quaresima; che questi 40 giorni che precedono la Pasqua siano davvero un’occasione di riflessione e di cambiamento.

Per quello che riguarda la nostra comunità il cambiamento ci sarà, eccome: l’8 di Marzo il Vescovo di Guanare sarà qui nella Vicaria di San Antonio de Padua a celebrare la Messa per insediare ufficialmente un nuovo Parroco, Padre Dario. Nel giro di una settimana infatti è stato deciso che questa comunità è pronta per essere eretta Parrocchia (cosa che avverrà in aprile o maggio) e pertanto il Vescovo ha chiesto ai frati francescani di riconsegnarla alla Diocesi per affidarla ad un prete diocesano. Questo era in verità lo sbocco naturale cui si andava incontro, i frati stessi avevano garantito ancora due anni di impegno qui nella Vicaria, dopo di che avrebbero lasciato alla Diocesi. Solo che è stato tutto molto rapido, e dopo un po’ di stupore iniziale, siamo felici di questo evento, anche perchè era diventato ormai veramente insufficiente l’impegno che potevano garantire i frati. Padre Dario, il nuovo parroco, è un giovane sacerdote colombiano. Siamo fiduciosi che questi tre mesi e mezzo in cui lavoreremo insieme serviranno per un completo passaggio di consegne per ciò che concerne le attività pastorali e contiamo di avere modo di capire se e come vorrà continuare a portare avanti anche i progetti avviati in questi anni dal Ce. Mi. OFS (progetto Alejandro, Caritas, Oratorio).

Un altro grande cambiamento da annunciarvi, questo che riguarda la nostra famiglia, è che aspettiamo un altro bimbo!!! Molti di voi già lo sanno, alcuni ancora no. Sarà, se Dio vuole, un cittadino/a italiano perché dovrebbe nascere a settembre, un po’ dopo il nostro rientro, previsto per il mese di Giugno. Inutile dire che siamo felicissimi (nonostante le nausee che perseguitano Elisabetta) anche se, dopo l’esperienza dell’anno scorso, siamo un po’ più cauti. Teresa e Sara sembrano entusiaste: speriamo rimangano tali anche dopo la nascita.



Il nostro viaggio in Perù è stato molto bello. Un centinaio i partecipanti, equamente rappresentati, circa un terzo sacerdoti (diocesani e religiosi), un terzo religiose ed un terzo laici, tra cui 9 famiglie. “Come tu mi hai mandato nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo” queste parole di Gesù sono state il tema dell’incontro. Il clima fraterno e di amicizia tra tutti i missionari, molti dei quali si stavano conoscendo per la prima volta, ha aiutato i partecipanti ad entrare subito nel vivo dei lavori, sia quelli di studio che quelli di gruppo per l’elaborazione di nuove strategie pastorali.

Ultima notizia dal Venezuela riguarda il referendum del 15 di Febbraio che chiedeva ai cittadini se volevano estendere a tutte la cariche “elette” (presidente della Repubblica, delle Regioni, dei Comuni) il privilegio della rielezione indefinita. Una idea fortemente voluta dal Presidente attuale che altrimenti noi si sarebbe più potuto candidare nel 2012 e che ha una stima di sé così alta da pensare che senza di lui non potrebbe andare avanti la “rivoluzione bolivariana” iniziata da un decennio. La riforma elettorale era già stata bocciata lo scorso anno, ma si è fatto di tutto per ripresentarla ed alla fine è passata. Ha vinto il sì, anche se questa non sembra rappresentare appieno la volontà del popolo venezuelano. Moltissimi di quelli che non sono andati a votare (il 30%) infatti non lo hanno fatto (e lo hanno dichiarato) per paura di perdere il posto di lavoro, i benefici all’università, l’aiuto per costruire la casa ecc…

                                                                                                              
Le dichiarazioni di trasparenza ed efficienza del processo democratico sono vere, ma sono altresì vere le pressioni ed i controlli illiberali che ci sono stati e che hanno pesantemente inquinato il processo elettorale. Molto semplicemente in un momento di crisi come questo sono nati tanti programmi di sostegno, soprattutto economico. Due settimane prima del referendum sono stati sospesi tutti i programmi ed i finanziamenti dicendo che se il referendum non passava sarebbero terminati. Ecco un esempio concreto delle “pressioni” che la gente ha avuto.

 

 


 

Questi sistemi di controllo, evidentemente poco democratici, sono solo un piccolo esempio dei sistemi di controllo attraverso i quali il Presidente vince referendum ed elezioni. Per la nostra sensibilità quindi in questi processi c’è molto poco di democratico però dopo 3 anni abbiamo iniziato anche a provare a veder le cose con i “loro occhi” ed alla fin fine pensiamo che ogni popolo ha diritto a svilupparsi come crede. Storicamente le cose avvengono non sempre “logicamente” e, come dice un nostro amico sacerdote, missionario in Brasile, a volte si va avanti ”a rotoli” anziché camminando, ma se si va avanti, va bene.
In Venezuela le cose potrebbero andare di gran lunga meglio, ma se si guarda al passato ora sicuramente c’è più attenzione ad alcuni settori prima dimenticati e, almeno sulla carta, c’è un grande impegno alla partecipazione popolare nella gestione della società. In Brasile c’è un proverbio che dice che “il povero avanza solo quando inciampa”. Qui, i nostri fratelli venezuelani, che di capitomboli ne stanno facendo, però sembrano essere sempre nello stesso posto…

 

pace e bene
Eugenio ed Elisabetta con Teresa, Sara e piccolino/a

Da: www.ofs.it